«Il mio comunista preferito»- Corriere.it

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di Paolo Franchi

Era stato il primo nel partito a comprendere che il tempo del comunismo era esaurito e che il solo esito possibile, e auspicabile, era quello socialdemocratico

Quando Henry Kissinger lo salut calorosamente definendolo il suo comunista preferito, precis sorridente: former communist, ex comunista. Aveva dolorosamente chiaro, Giorgio Napolitano – deceduto oggi, 22 settembre, all’et di 98 anni –
, che la parte in cui fin da giovanissimo aveva militato, la sinistra, era entrata in una crisi di idee, di proposte, e prima ancora di identit, dagli esiti a dir poco oscuri. Ma non smise mai, finch le forze glielo consentirono, di seguirne da presso le dinamiche, per cervellotiche che gli apparissero, e persino le vicende quotidiane. Perch per quanto allargato si fosse il suo sistema di relazioni, sapeva che quello era in ultima analisi il suo mondo, o almeno il suo retroterra: lo ricordo bene citare commosso nome per nome, storia per storia, gli operai comunisti napoletani conosciuti da vicino nei suoi primi passi nel Pci.

Era stato il primo e il pi conseguente, tra i comunisti italiani, a comprendere che il tempo del comunismo era esaurito, ad Est come a Ovest, e (a differenza di Enrico Berlinguer) che il solo esito possibile, e auspicabile, era quello socialdemocratico. Se ne andato quando anche le grandi socialdemocrazie, un po’ in tutta Europa, sono attraversate da una crisi profonda, e da societ impaurite emergono forze populiste verso la cui…


Author: Paolo Franchi
Data : 2023-09-22 19:33:38
Dominio: www.corriere.it
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